16 maggio 2024 - Utilizzare i droni per il monitoraggio e il controllo delle dune e della linea di costa, di eventuali aree bruciate e cumuli di rifiuti, del corso dei fiumi e dello stato delle cave per le azioni di ripristino. Fondamentale che le procedure operative siano le stesse in tutte le regioni e i dati raccolti comparabili.

Dal 13 al 15 maggio si è svolta la seconda esercitazione congiunta condotta da 70 esperti piloti di droni del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente. Dopo il primo incontro in Emilia Romagna lo scorso novembre, le aree coinvolte in questa occasione sono stati gli ambienti costieri toscani, in particolare nel comune di San Rossore (PI), i Monti Pisani (comune di Calci) e alcune cave dismesse nella zona di Fiesole (FI).

Alla fase operativa, è stata affiancata l’attività in aula presso la Direzione generale di Arpa Toscana, a cui ha partecipato la Regione Toscana mettendo a disposizione degli enti toscani “3D data”, piattaforma gratuita che raccoglie ed utilizza i dati raccolti dai droni nel monitoraggio e controllo del territorio.

In Ispra e nelle Agenzie ambientali delle Regioni sono operativi alcuni nuclei che impiegano sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (UAS – Unmanned Aircraft Systems) allo scopo di rendere più efficace il monitoraggio di diverse componenti dell’ambiente. Gli UAS vengono utilizzati in campo ambientale per la mappatura delle trasformazioni del territorio e degli habitat, nell’ambito del monitoraggio delle acque superficiali e della qualità dell’aria, come supporto a ispezioni di impianti o all’individuazione di illeciti ambientali quali scarichi e abbandoni di rifiuti.

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La progressiva diffusione dell’uso dei droni e, più in generale, delle tecniche di osservazione della Terra nelle attività delle Agenzie ambientali e di Ispra, rappresenta un significativo miglioramento delle capacità di monitoraggio, controllo e ricerca ambientale.

Ecco i punti di forza di queste tecniche:

  • elevato dettaglio delle informazioni rilevate,
  • la versatilità – che permette di acquisire nei momenti più adatti alla descrizione dei fenomeni di interesse
  • la ripetibilità a costi contenuti
  • una maggiore sicurezza e produttività per gli operatori, soprattutto nei contesti ambientali di difficile accessibilità.

Tra gli obiettivi del confronto, la possibilità di integrare il monitoraggio svolto mediante tecnologie UAS con i dati e prodotti di osservazione satellitare della Terra, quali quelli messi a disposizione dal programma europeo Copernicus, nell’ambito del progetto FPCUP Copernicus4SNPA.

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La scelta di organizzare momenti di confronto su questa metodologia rientra nello sforzo operato da Snpa verso una crescente omogeneizzazione delle procedure operative, con l’obiettivo di definire uno standard comune e condiviso a livello nazionale per l’uso di queste tecnologie nell’ambito del monitoraggio e dei controlli ambientali. Attività che si inserisce all’interno di un percorso a cura del tavolo “Potenziamento delle infrastrutture portanti del Sistema” (Tic III-03), per promuovere la diffusione dell’impiego dei droni.

La tre giorni formativa è stata organizzata da Ispra, Arpa Toscana con il supporto della Regione Toscana, Arpa Valle d’Aosta, Arpa Lombardia.

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